Franca Alaimo
- 24/03/2016 23:21:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Lelemento femminile lunare e quello maschile marino ( ma la prima ha perduto il suo ruolo di luce materna e piuttosto rimanda al mito di Ecate, che coagula e inquieta; il secondo la sua voce cantante per diventare un invito al nulla, uno spazio sanguinolento) disegnano un paesaggio notturno in cui, prima per disvelamento impietoso, poi per inghiottimento, la vita scompare. La luce del mattino successivo avrà il luccicore doloroso del pianto. Attraverso un linguaggio densissimo (giustamente la Savelli ne sottolinea la matericità) a me sembra che Luca dia voce alla tragedia infinita di tanti ulissi danteschi senza ritorno che si schiantano contro la montagna del male e dellindifferenza.
|